Come effettuare un corretto rinvaso

Come effettuare un corretto rinvaso

- Categorie : Consigli

Le regole, i consigli e i piccoli trucchi per effettuare un corretto rinvaso per avere le tue piante sempre più rigogliose e in buona salute.

Indice

  1. Cos’è il rinvaso o trapianto
  2. Perché il rinvaso
  3. Cosa acquistare prima di realizzare un rinvaso
  4. Ogni quanto effettuare il rinvaso
  5. Segnali che la tua pianta ti da per dirti che è arrivato il momento di rinvasare
  6. Come effettuare il rinvaso
  7. Quando concimare una pianta appena rinvasata
  8. Quando non rinvasare o trapiantare la pianta

 

1. Cos’è il rinvaso

Il rinvaso non è altro che quella pratica attraverso la quale si effettua il trapianto, vale a dire lo spostamento di una pianta, in genere da un vaso a un altro.

In realtà quando cambi il  vaso, stai cambiando soprattutto la terra contenuta dentro il vaso perché troppo vecchia oppure perché ha qualche problema.

Un altro caso comune è quello di una pianta appena acquistata, per la quale vogliamo avere un vaso più bello e decorativo rispetto a quello di coltivazione del vivaio oppure semplicemente vogliamo metterle a dimora in vasche o vasi che fanno parte dell’arredamento del proprio spazio verde.

 

2. Perché il rinvaso

Il rinvaso è una parte fondamentale nella cura delle tue  piante perché grazie a esso le piante rimangono a lungo in salute, dato che è nel terreno che trovano tutti gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno. E se pensi che quel pugno di terra è tutto ciò che hanno per vivere, bè, se ami le tue piante, devi per forza imparare a fare un buon trapianto. Attenzione pertanto a non sottovalutare o prendere alla leggera questa pratica,  perché è comunque sempre un grande disagio per la pianta, dato che si vede sradicata da un luogo conosciuto a uno completamente nuovo.

Sembrano poche cose, semplici da realizzare: «Che ci vuole, prendo un vaso, ci metto un po’ di terra, poi prendo la pianta e la metto dentro…». In realtà non è così semplice e scontato come sembra. Ci sono infatti diversi accorgimenti e alcune regole da seguire.

 

3. Cosa acquistare prima di realizzare un rinvaso

Vediamo adesso le due cose fondamentali che devi acquistare prima di procedere al cambio del vaso e della terra per la tua pianta.

1. Scelta del vaso

DIMENSIONI DEL VASO

Se la tua pianta è sofferente perchè diventata troppo grande e il vaso che la contiene è troppo piccolo, allora devi prenderne uno più grande. Attenzione però a non esagerare. Spesso pensiamo: «Lo prendo grande così per un po’ di anni non ci penso più». Purtroppo non funziona in questo modo, perché prendere un vaso troppo grande significa molta terra, quindi molta acqua. Se la pianta che stai rinvasando è piccola, le sue radici nuoterebbero nell’acqua perché il terreno rimarrebbe saturo a lungo e questo potrebbe causare dei pericolosi marciumi radicali.

Il vaso che vai a sostituire deve essere più grande di un 30% al massimo, in diametro, rispetto al precedente, non di più.

FORI DI DRENAGGIO O NESSUN FORO DI DRENAGGIO?

Un aspetto importantissimo sono i fori di drenaggio posti sul fondo del vaso che consentono all’acqua di sgrondare e non ristagnare nel vaso. Assicurati  pertanto che nel tuo  nuovo vaso siano presenti.

Il discorso non cambia se hai un delizioso vaso decorativo senza buchi che sta benissimo nell’angolo del tuo giardino e non ci vuoi rinunciare… niente paura. Puoi risolvere semplicemente mettendo la  tua pianta in un vaso provvisto di fori di drenaggio sistemato all'interno del vaso decorativo. In pratica userai il tuo bel vaso come coprivaso. Questa pratica è molto utile anche in casi di vasi dal design moderno che stanno diventando molto popolare negli ultimi anni. Spesso questi vasi non sono esattamente pensati per una corretta coltivazione e – specie se bianchi o molto chiari – lasciano penetrare parzialmente la luce, assolutamente dannosa per le radici.
Nella stessa ottica, l’utilizzo di sottovasi non fanno il bene della pianta (servono, di fatto, a non sporcare) così come vasi con “riserva d’acqua” nel solo fondo rischiano di creare strati saturi di terriccio e non sostituiscono le irrigazioni, sempre necessarie.

  

QUALE FORMA DEL VASO SCEGLIERE?

I vasi in commercio si trovano di tante forme: quadrati, rettangolari, tondi, angolari, alti, a ciotola ecc. La forma andrà scelta in base al tuo gusto personale, allo spazio che hai a disposizione, a dove lo posizionerai e anche dalle esigenze della pianta. Per esempio i vasi rettangolari stanno bene per i bordi dei terrazzi o per la creazioni di piccole siepi o barriere, mentre i vasi tondi sono più armoniosi e nascondono gli angoli. I vasi profondi sono indicati per le piante che hanno bisogno di una discreta quantità di terra mentre i vasi a ciotola sono per quelle piante che sviluppano uno scarso apparato radicale e non hanno bisogno di molta terra.

2. Scelta del terreno

Che tu ci creda o no, il terreno non è tutto uguale. Non vale dire: vado al supermercato e compro il primo che mi capita sotto mano, magari quello che costa meno. Se ami le tue piante, le vuoi rigogliose e che ti facciano compagnia a lungo, bè, attenzione al terreno che usi.

Un errore frequente è quello di utilizzare vera e propria terra che non è adatta, nella grande maggioranza dei casi, per una coltivazione in vaso prolungata e con successo.

Serve un buon substrato (è questo il termine tecnico) composto da terricci o torbe ed altri elementi utili alla coltivazione della pianta. Serve una parte di elementi drenanti che facciano defluire l’acqua in eccesso senza creare strati di terriccio saturo e marciumi (tra i più utilizzati ci sono pomice, argilla espansa – che hanno come vantaggio un’estrema leggerezza – oppure del lapillo). Sebbene spesso il loro comune utilizzo sia quello di fare un piccolo strato a fondo del vaso, in realtà i risultati migliori si ottengono mescolandoli in buona percentuale a tutto il composto. Serve inoltre degli ammendanti, ovvero delle sostanze organiche che migliorano le caratteristiche fisiche del terriccio ed infine dei concimi per apportare i nutrienti necessari alla crescita e alle fioriture delle piante.

Infine, va considerato il Ph del nuovo terreno. Per la grande maggioranza delle piante da giardino e balcone è corretto utilizzare un terriccio che è solo in piccola parte acido (con un Ph compreso tra 5,5-6,5) e che viene normalmente chiamato “universale”.

Ci sono piante che invece si sviluppano meglio in un terriccio più acido. Sono le piante definite “acidofile” proprio per questo motivo. Tra gli esempi più classici ci sono le azalee, i rododendri o le ortensie macrophylla che prediligono una coltivazione in terreni con un ph più basso, quindi più acido, intorno ai 4,5. Sulle schede prodotto su SoloPiante.it segnaliamo queste piante in scheda tecnica, con l’indicazione “terreni acidi”.

Queste caratteristiche si ritrovano solo in terricci di buona qualità e sono un elemento determinante al successo del rinvaso.

Noi di SoloPiante abbiamo scelto di proporre i terricci professionali che utilizziamo con successo in vivaio. Un prodotto professionale offre sicuramente una marcia in più rispetto ai prodotti “hobbistici” più comuni, inoltre sono prodotti veramente completi. Hanno tutti i drenanti, gli ammendanti e i concimi necessari, inoltre è compreso un concime a rilascio progressivo a 9 mesi. Questo significa che non serve aggiungere nient’altro, pronto uso e per un classico anno di coltivazione c’è anche una piena copertura per quanto conerne i concimi.

Qui trovi quello “universale”: Terriccio professionale (solopiante.it)

e qui quello per “acidofile”:  Terriccio professionale per acidofile (solopiante.it)

 

 

4. Ogni quanto effettuare il rinvaso

Su quanto spesso occorre rinvasare, bè, non c’è una scienza esatta che lo definisca. Varia a seconda della pianta, della sua età, di come è stata curata e delle condizioni dove vive nella tua casa. 

In generale possiamo però dire che le piante giovani le dovrai rinvasare più spesso rispetto alle piante adulte e consolidate, ma anche qua, è solo un’approssimazione questo perché ogni pianta ha le sue regole su quando deve essere rinvasata, per questa ragione è importante leggere con attenzione una buona scheda di coltivazione della tua pianta. Sul nostro sito trovi le caratteristiche e schede tecniche di ogni pianta per poterti informare. Devi conoscerla per poter fare le scelte giuste e se hai un dubbio lo staff di SoloPiante è a tua disposizione.

 

5. Segnali che la tua pianta ti da per dirti che è arrivato il momento di rinvasare

Pensiamo una cosa: le piante sono degli esseri viventi che, come tutti, a modo loro, si esprimono. Pertanto se le osservi attentamente, saranno loro stesse che ti diranno che è arrivato il momento di cambiare il vaso. Ecco quali sono i segnali grazie ai quali capisci che devi rinvasare:

- se sollevi il vaso vedi che le radici fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso;
- la pianta cresce molto più lentamente del normale;
- la pianta è cresciuta troppo e rischia di capovolgersi perché il vaso non riesce a sorreggerla;
- come annaffi, il terreno si asciuga molto più rapidamente del solito;
- sul vaso (o sul terreno) noti un grande accumulo di sali, specialmente di calcare;
- le foglie ingialliscono e cadono: potrebbe essere il segnale di una qualche patologia ma potrebbe anche significare che le radici non trovano sostanze nutritive sufficienti nel terreno. Pertanto la pianta inizia a sacrificare le foglie (iniziando da quelle più vecchie) per conservare elementi nutritivi.

 

6. Come effettuare il rinvaso

Adesso che hai fatto tutte le tue scelte e le riflessioni, è arrivato il tempo di rinvasare. Ti spiego passo passo come devi fare.

1. Rimuovi la pianta dal suo attuale vaso

Puoi sfilare il vaso allentando le radici premendo delicatamente sui lati del vaso. In questo modo allenterai più facilmente la terra attorno al vaso. Questo è facile da fare con i comuni vasi con cui le piante arrivano dal vivaio.

Se ci sono radici che fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso, in questa fase possono essere tagliate per favorire l’estrazione.

In caso di piante molto grandi o messe a dimora da molto tempo in vasi di terracotta se la pianta fa resistenza ad essere sfilata dal vaso puoi passare un coltello attorno al vaso in modo da staccare la terra dal vaso (come faresti con una torta). Se vedi che la pianta fa ancora resistenza, non ci sono molte alternative sul rompere il vaso e recuperare la pianta.

La delicatezza in questa fase è fondamentale per evitare di rompere le radici.

 

2. Allenta le radici

Una volta che hai la pianta senza il suo vecchio vaso, allenta delicatamente il terreno attorno alle radici con le mani con molta delicatezza. In questa fase puoi eliminare le radici secche. Se vedi che le radici crescono in cerchi molto stretti alla base della pianta, cerca di allentarle per eliminare la vecchia terra che si trova in mezzo.

3. Metti il nuovo terriccio

Sarebbe sempre buona precauzione sistemare sul fondo del vaso un sottile strato di piccoli sassi, della ghiaia  o dell’argilla espansa per creare una sorta di zona franca dove un’eventuale acqua in eccesso può accumularsi, prima di essere smaltita, per evitare di farla ristagnare troppo a lungo tra le radici. Riempi il vaso parzialmente con il terriccio, avendo cura di lasciare una buca centrale per la zolla della pianta.

 

4.  Metti la pianta nel nuovo vaso

Sistema la pianta sopra il piccolo strato di terra che hai messo sul fondo del vaso, assicurandoti che sia centrata quindi controlla che sia all’altezza giusta: il colletto della pianta, vale a dire il punto di intersezione con le radici, deve emergere dal terreno ed essere a circa 1,5-2 cm sotto il bordo del vaso.

Eventualmente aggiungi terriccio fino ad averla dell’altezza giusta. Trovata l’altezza, aggiungi il terreno picchiettando il vaso in modo da far entrare la terra per bene tra le radici e ultima il lavoro.

5. Innaffia

L’ultimo passaggio, l’annaffiatura del dopo rinvaso, è importantissima. Infatti hai stressato la tua pianta con il rinvaso, ora ha bisogno di rilassarsi con abbondante acqua a temperatura ambiente, anche per consentire al terreno di assestarsi attorno alle radici andando a riempire gli spazi vuoti.

Dopo aver annaffiato, aspetta che il terreno si sia ben compattato. Se necessario aggiungi altra terra e annaffia nuovamente. Lascia sgrondare l’acqua in eccesso e solo quando sarai certo che il terreno è a livello e l’acqua in eccesso è sgrondata, la potrai finalmente far riposare.

 

7. Quando concimare una pianta appena rinvasata

Hai due modi di poterlo fare: unire un concime a rilascio progressivo direttamente al terriccio, oppure iniziare con le concimazioni un mese e mezzo o due dopo il rinvaso.

 

8. Quando non rinvasare o trapiantare la pianta

L’agronomia ci insegna che qualora una pianta presenti una qualunque patologia ed è sofferente e il problema non è legato, come abbiamo accennato prima, a una mancanza di terra, è meglio non fare nulla ma curarla e aspettare che guarisca. Diversamente sarebbe per la pianta un ulteriore stress che potrebbe esserle fatale.

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